
Gli oltre 2.000 casi diagnosticati nel 2018 – anche questo un dato costante – di infezioni nel sangue causate da enterobatteri produttori di carbapenemasi (CPE), ovvero di enzimi che distruggono i carbapenemi (una classe di antibiotici ad ampio spettro) evidenziano la larga diffusione nel nostro Paese di tali batteriemie. Sono questi i dati aggiornati, pubblicati in vista dell’imminente European Antibiotic Awareness Day (18 novembre) e della World Antibiotic Awareness Week (18-24 novembre), della Sorveglianza Nazionale dell’antibiotico-resistenza (AR-ISS) e della Sorveglianza delle CPE, coordinate entrambe dall’Istituto Superiore di Sanità. “Il futuro degli antibiotici”, ovvero la loro capacità di continuare a essere efficaci, “dipende da ognuno di noi”, è il claim della Settimana mondiale della consapevolezza degli antibiotici per ricordare che molto dipende dalle nostre abitudini e politiche sanitarie.
“Purtroppo, il nostro Paese detiene il triste primato, nel contesto europeo, della mortalità per antibioticoresistenza – dichiara Annalisa Pantosti, Responsabile della Sorveglianza AR-ISS – Infatti, dei 33.000 decessi che avvengono in Europa ogni anno per infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici, oltre 10.000 succedono in Italia”.
NEW: Antibiotic-resistant bacteria & fungi cause more than 2.8M infections and 35k deaths in the United States each year, according to the second #CDCARthreats Report released today. Progress has been made, but aggressive action must continue. https://t.co/9Xe13lzETS pic.twitter.com/2miM9mA0A3
— CDC (@CDCgov) November 13, 2019
“Gli ultimi dati disponibili – continua l’esperta – mostrano che i livelli di antibioticoresistenza e di multi-resistenza delle specie batteriche sotto sorveglianza sono ancora molto alti, nonostante gli sforzi notevoli messi in campo finora, come la promozione di un uso appropriato degli antibiotici e di interventi per il controllo delle infezioni nelle strutture di assistenza sanitaria. In questo contesto, il “Piano Nazionale di Contrasto dell’Antibiotico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020″, rappresenta un’occasione per migliorare e rendere più incisive le attività di contrasto del fenomeno a livello nazionale, regionale e locale”.
Dalla loro scoperta, gli antibiotici sono stati “la pietra angolare della medicina moderna”, ricorda l’Oms. Tuttavia, il loro persistente uso eccessivo e abuso nella salute umana e animale hanno incoraggiato l’emergere di batteri resistenti ai farmaci usati per trattarli. Obiettivo dell’iniziativa, attraverso messaggi semplici diffusi online e sui social media, è quello di incoraggiare le migliori pratiche per evitare l’ulteriore diffusione di superbatteri.
Tra i consigli pratici, che ognuno può mettere in atto, quello di assumere gli antibiotici secondo prescrizione medica e non di propria iniziativa, rispettando gli orari previsti e non interrompendo il trattamento prima del termine. Ma ci sono anche altre azioni da non sottovalutare come l’igiene delle mani, il sesso sicuro e le vaccinazioni: tre buone pratiche che, precisa l’Oms, “riducono la circolazione di infezioni e meno infezioni significa anche meno antibiotici e meno rischio di sviluppare resistenza”.
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Carlo Verdelli
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